Tav in val di Susa, pro e contro

Tav in val di Susa, pro e contro

Tra toni esasperati, parole forti, rivolte, piccole guerriglie e politici che non hanno ancora deciso da che parte schierarsi, la TAV, ideata per unire l’Europa, sta letteralmente dividendo l’Italia. Dato che è d’impatto sull’ambiente e inciderà sul turismo, due ambiti di forte interesse per tutti, con questo articolo cercheremo di fare un pochino di chiarezza in più cercando di restare obbiettivi.

Cos’è la TAV

Si tratta dell’acronimo di “Treno ad Alta Velocità“. Indica una linea ferroviaria chiamata anche alta velocità/ alta capacità “AV/AC” sulla quale i treni possono viaggiare a velocità piuttosto elevate riducendo di molto i tempi. Si tratterebbe di un metodo che metterebbe in competizione i treni con gli aerei per i collegamenti tra grandi città in tempi molto brevi rispetto a quelli a cui siamo abituati e in maniera più sostenibile dato che i treni consumano di gran lunga meno degli aerei a parità di numero di passeggeri.

Percorsi

Sui 10 Corridoi identificati dall’Unione Europea, solo 4 interessano l’Italia:

  • 1- Berlino-Palermo (compreso il ponte sullo stretto di Messina)
  • 5- Lisbona-Kiew
  • 7- Bari-Varna
  • Corridoio dei Due Mari- Rotterdam-Genova

Quello che sta sollevando un vero e proprio polverone è il corridoio 5 nel tratto che collega Lione-Torino che attraverserebbe la Val di Susa.

Quali sono le parti in causa

Da una parte ci sono i vari governi che hanno classificato il corridoio Lione-Torino come strategico e sono intenzionati a realizzarlo. Dall’altra parte invece ci sono circa 12 comuni della Val di Susa, 30.000 abitanti, che non intendono vedere realizzata l’opera e si oppongono con tutta la loro tenacia. Ma vediamo i pro e i contro di tutta questa vicenda per cercare di capirne le motivazioni degli uni e degli altri.

Pro TAV

• Si tratterebbe di infrastrutture che dovrebbero favorire il mercato unico e facilitare la circolazione di merci e persone. Dovrebbero venire eliminate le strozzature, le infrastrutture sarebbero rese moderne ed efficienti e le operazioni di frontiera molto semplificate.

• Verrebbe convertita la tratta di valico in linea pianeggiante con standard di sicurezza e qualità elevati avendo un miglioramento della logistica. Il progetto ha un costo totale di 14 miliardi, 9.38 sono a carico dell’Italia ma l’UE finanzia il 40% quindi ne restano 3.75 effettivi.

• Avrebbe un’importanza economica piuttosto rilevante, l’interscambio commerciale con l’UE è più del 34%, con la Francia oltre 8%, tutto questo nel 2011. Inoltre va considerato come baricentro per la macro-regione europea “Alp-Med” con un PIL di 500 miliardi annui.

• La TAV è stata concertata con il territorio, a dimostrarlo l’abbandono del piano sulla Dora, le 300 audizioni e le 183 sessioni di lavori settimanali. Il governo per raggiungere un intesa con la Regione Piemonte ha realizzato 135 milioni di opere compensative e stanziato 300 milioni.

• Dimezzamento dei tempi di percorrenza, ad esempio Milano-Parigi passa da 7 a sole 4 ore, mentre i quantitativi di merce trasportati passeranno da 1000 a 2000 tonnellate. I treni infatti arriveranno a 750 metri e si avranno 600.000 mezzi pesanti in meno sulle strade. Attualmente solo il 7% del traffico merci avviene su linea ferroviaria con treni che non superano i 1250 metri e con costi davvero insostenibili. La TAV porterebbe molti più trasporti su ferro.

Promuoverebbe l’occupazione: 4000 persone per l’indotto e 2000 direttamente per l’opera.

• Eco-sostenibile: la riduzione annuale delle emissioni di gas serra sarebbero quelli di una città di 300.000 abitanti.

• il progetto non avrebbe problemi di sostenibilità ambientale dato che il progetto si svilupperebbe per la sua maggioranza in galleria. Sui 270 km totali, 81 in Italia, solo 10 sarebbero fuori dalla galleria.

• Non ci sarebbero problemi di radioattività o geologici, a confermarlo ci sono ben 220 sondaggi. Per la possibile e rara presenza di amianto sono state previste misure di sicurezza specifiche già collaudate in Svizzera in analoghi trafori. Inoltre il materiale ricavato dagli scavi verrebbe per la maggior parte riutilizzato e trasportato su ferro.

• Il dissenso sarebbe limitato in quanto dei 112 comuni interessati tra Italia e Francia solo una dozzina di comuni si sarebbero opposti e solo 2 di questi avrebbero tratti non in galleria.

Contro TAV

I comitati contro la TAV hanno risposto con ben 150 brevi ragioni, qui cercherò di riassumerle.

• Sarebbe un’opera inutile e non giustificata, il tratto Italia-Francia sarebbe già presente con l’autostrada del Frejus e dalla ferrovia Torino-Modane ristrutturata alla fine del 2010, infrastrutture che potrebbero essere sfruttate meglio.

• I “TGV” per Parigi utilizzano la linea storica, mentre per Lione il traffico passeggeri è talmente basso che nel 2004 c’è stata la soppressione dei treni. Secondo quanto afferma il Dipartimento federale dei Trasporti la quantità delle merci trasportate attraversando i valichi alpini è in continuo calo. Quindi le previsioni che con la TAV vi sia un incremento del traffico merci restano solo una speranza al momento smentita dai dati che dal 2004 sono in continuo calo.

• Spostare il trasporto attualmente su TIR sulla ferrovia è solo un’illusione, l’unico esempio fino ad ora l’ha dato la Svizzera che però ha tassato pesantemente i camion per ottenerlo.

• Costi a dir poco esorbitanti. I costi già altissimi e che continuano a salire a causa dei subappalti terrebbe il rapporto benefici-costi in passivo per moltissimo tempo, inoltre gli introiti che ne deriverebbero sarebbero di gran lunga inferiori ai costi per la manutenzione e la gestione.

• Un investimento di questo tipo sarebbe un affare solo per pochi: banche e grandi imprenditori, inoltre ci sarebbe il rischio di finanziamenti ai partiti e di infiltrazioni da parte della mafia.

• Impatto ambientale devastante per la Val di Susa, non sarebbero stati considerati infatti i consumi e l’inquinamento derivante dalla costruzione.

• Anche l’impatto sul territorio che verrebbe attraversato sarebbe devastante. La TAV si aggiungerebbe alle infrastrutture già presenti eliminando le zone pianeggianti, Gli interramenti e i tunnel intaccherebbero l’equilibrio idro-geologico arrecando danni non reversibili alle colture, ai boschi e alle sorgenti. Per non parlare dei danni dati dai cantieri che prolungherebbero il loro insediamento per molto più tempo dei 10 anni in previsione.

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